Apple vuole attendere prima di investire nel settore dei pagamenti NFC
Sebbene un numero sempre crescente di produttori di smartphone ha deciso di includere sistemi di pagamento mobile all’interno dei propri dispositivi, un nuovo report descrive i motivi per i quali Apple sembra essere piuttosto reticente ad entrare in questo tipo di mercato affermando che i dirigenti dell’azienda di Cupertino hanno preferito un approccio più soft alla questione anziché lanciarsi a capofitto nel settore NFC.
Un report redatto dal The Wall Street Journal spiega che Apple sta deliberatamente tenendosi fuori dal mercato dei pagamenti in mobilità a valle di una profonda riflessione effettuata lo scorso anno.
Alla WWDC di giugno, Apple ha annunciato la nuova applicazione Passport, disponibile su iOS 6 a partire dalla fine dell’anno, che è vista un po’ come la porta d’ingresso del produttore di Cupertino verso il mondo dei pagamenti in mobilità. Il sistema, però, è piuttosto lontano da ciò che offre Google con il suo wallet NFC oppure Microsoft con il suo futuro sistema che conserva informazioni su carta di credito ed altri sistemi di pagamento mobile accessibili direttamente dal venditore.
Mentre, dunque, i principali concorrenti si sono lanciati a capofitto in questo nuovo settore, Apple intende prima testare le acque con Passbook, un’applicazione che, fondamentalmente, conserva solo le versioni digitali di carte di fedeltà, carte d’imbarco, biglietti e documenti del genere. L’app, infatti, non salva alcuna informazione su sistemi di pagamento e, a questo punto, non ci si aspetta nemmeno che il prossimo iPhone possa essere equipaggiato con un chip per il supporto all’NFC.
Se, dunque, da un lato il vice presidente del marketing mondiale di Apple, Phil Schiller afferma che “gli altri servizi di portafoglio digitale stanno tutti combattendo per il proprio pezzo di torta, e noi non lo faremo”, dall’altro l’analista di Piper Jeffray, Gene Munster,suppone che Apple stia attendendo strategicamente che il mercato possa consolidarsi così da imparare dagli errori degli altri.
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