Da New York a Pechino in due ore senza mai lasciare terra? Grazie ai superconduttori (video)
Dimenticate gli aerei supersonici e i treni ad alta velocità, secondo il consorzio ET3 il futuro è nelle capsule e nei superconduttori. Poche persone conoscono questa tecnologia, solitamente confusa con la levitazione magnetica già applicata nel mondo reale a Shangay, dove un Maglev train percorre i 30 km che separano la città dall’aeroporto a 500 km/h senza mai toccare terra, grazie proprio alla repulsione magnetica.
Il principio dei superconduttori è più o meno lo stesso, con il campo generato che prende ‘forza’ dai materiali utilizzati non appena viene raggiunta la soglia dei -185°. In queste condizioni sono soggetti ad un campo magnetico e provano ad espellere il flusso magnetico dal nucleo generando la levitazione.
Non si tratta di sole deduzioni teoriche, i benefici sono conosciuti da molti anni ma non ancora messi in pratica sui mezzi reali a causa delle basse temperature necessarie per farlo funzionare. Un team dell’università di Tel Aviv ha fatto una piccola nuova dimostrazione utilizzando un sottile strato di zaffiro e di ossido di rame per rivestire un dischetto di ceramica:
Come vedete un tale principio apre le porte a nuove idee di trasporto come l’Evacuated Tube Transport (ETT) teorizzato dalla ET3. L’idea è molto semplice, utilizzare i superconduttori in capsule adibite al trasporto e poste all’interno di condotti sottovuotodove è possibile raggiungere velocità di 6.500 km/h in soli 3 minuti (tempo in cui si sono già percorsi 161 km).
Non essendoci nessun attrito con aria e rotaie il dispendio di energia è veramente ridotto, si parla di 244 kWh per trasportare sul lunghi tratti una capsula del diametro di 1.5 metri e del peso di 550kg, oltretutto parzialmente recuperabili durante le fasi di rallentamento. La ET3 pensa ad un network di piccole tratte all’interno del quale avvengono gli scambi di tunnel, un sistema che negli spostamenti locali non andrebbe oltre i 600 km/h. Una Metro decisamente più evoluta che sfrutta l’effetto Meissner dei superconduttori.
Il principale problema per vedere questa tecnologia applicata nel mondo reale è il raffreddamento che crea queste condizioni. Nell’esperimento visto sopra è stato utilizzato dell’azoto liquido e per una capsula di 550kg si necessiterebbe di un efficiente sistema che richiede un notevole dispendio di energia perchè vengano mantenute temperature così basse. Se sia un promettente concept o solo una chimera lo vedremo nei prossimi anni, intanto la ET3 sta preparando un ipotetico viaggio virtuale per dare un’idea di quella che potrebbe essere l’esperienza del trasporto.
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